Vernillo, “Nel vuoto di programmi e argomenti, parlano le menzogne. Elena Pavan richiami i suoi”

Il candidato sindaco risponde punto per punto alle accuse di Savona e Zonta.

Vernillo, “Nel vuoto di programmi e argomenti, parlano le  menzogne. Elena Pavan richiami i suoi”
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Vernillo, “Nel vuoto di programmi e argomenti, parlano le menzogne. Elena Pavan richiami i suoi”

Delibere pubblicate correttamente, nessun incarico elettorale a Quorum, querele promosse pagando di persona. E sindaco e assesori valutano se procedere per vie legali anche in questo caso.

"Dovremmo essere tutti impegnati a parlare dei temi importanti per la città, a spiegare e proporre ai bassanesi le rispettive visioni per il futuro. Invece ogni giorno leggiamo di polemiche insensate e dichiarazioni al limite del delirio, che nessun fondamento trovano nella realtà. Non campagna elettorale, ma un continuo, inutile e inconcludente inquinamento delle acque. Vogliono davvero questo i cittadini dai loro rappresentanti?"

Se lo chiede Angelo Vernillo, il candidato sindaco di Centro-Centrosinistra, che si fa portavoce anche per la giunta uscente, in relazione alle gravi accuse lanciate ieri dai consiglieri Savona e Zonta.

“La loro ultima uscita lascia allibiti e, posso anticiparlo, non rimarrà senza conseguenze”.

Vernillo, quindi, entra nel merito:

“Posso capire che il consigliere Alessio Savona ignori in tutto o in parte le procedure, considerata la sua quasi totale assenza, in questi anni, dai lavori in Consiglio e nelle commissioni. Comprendo molto bene i motivi, quindi, ma non accetto le bugie. Ed è ancor meno accettabile che Andrea Zonta, ex assessore con Cimatti e consigliere uscente, non conosca il funzionamento delle pubblicazioni nell’albo pretorio on line. O forse, furbescamente, finge di non sapere? Ignoranza o finzione, un pessimo servizio alla cittadinanza, in entrambi i casi. Le determine e le delibere sono puntualmente pubblicate on line, ormai da anni, e in rete rimangono esattamente per il tempo previsto dalle normative. Nessuna delibera o determina sfugge a questo iter. L’incombenza, tra l’altro, dal punto di vista tecnico, è in carico allo staff e al segretario comunale, non al sindaco o alla giunta. Ma se si cercano delibere o determine inesistenti, sarà alquanto improbabile trovarle. Oltre che all’assurdo, qui siamo davvero tra la caccia alle streghe e la diffamazione: non c’è alcuna delibera di incarico legale, riguardo le note azioni giudiziarie, poiché, come abbiamo detto molto chiaramente, si tratta di istanze private, pagate ciascuna con i soldi, altrettanto privati, di sindaco e assessori. Chiedo nuovamente, quindi, a Savona e Zonta: ma di cosa stiamo parlando? Non è arrivato, anche per loro, il momento di essere seri e dimostrare a Bassano che, forse, sono in grado di costruire qualcosa per la città, invece che dedicarsi alla polemica continua e infondata? E avviso tutti: anche in merito a questo episodio stiamo valutando agli estremi per un’azione legale, sia in sede penale per la diffamazione, che risarcitoria dei danni di immagine in ambito civile, per aver dichiarato che Quorum sarebbe incaricata di seguire la campagna elettorale e pagata dal Comune. Non esiste il minimo collegamento tra la mia campagna e l’agenzia torinese. Non c’è mai stato e, con buona pace di Savona-Zonta, mai ci sarà. Ieri si è davvero passato il segno nell’esercizio della sparata gratuita, della caciara malevola senza freni, né fatti a supporto”.

Angelo Vernillo conclude:

“Evidentemente quando non si hanno argomenti, si getta fango sugli avversari: questo modo di fare politica non mi appartiene e mi provoca sincero ribrezzo. Non permetterò, però, che impunemente si possa continuare a offendere e calunniare. Ribatterò colpo su colpo, in tutte le sedi opportune, per difendere le mie onestà e trasparenza. Che sono specchiate: non accetto compromessi sul tema. Invito Elena Pavan a un atto di responsabilità politica e verso la città che afferma di amare: richiami i suoi visto, che al momento sembrano solo annaspare e abbaiare fuori controllo. Lo faccia per il bene di Bassano”.

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