Mercatone Uno, nuovo tavolo di crisi al Mise

E’ stato convocato per domani, 19 giugno.

Mercatone Uno, nuovo tavolo di crisi al Mise
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Mercatone Uno, nuovo tavolo di crisi al ministero. E’ stato convocato per domani, 19 giugno.

Mercatone Uno, nuovo tavolo di crisi al Mise

Dopo la nomina dei nuovi commissari straordinari del gruppo, il ministero dello Sviluppo economico ha convocato il tavolo di crisi sul gruppo Mercatone Uno per domani, mercoledì 19 giugno, alle 10. Al vertice si discuterà della situazione occupazionale e produttiva dell’azienda.

Nominati i nuovi commissari del gruppo

Ieri, lunedì, sempre al ministero, si è tenuta l’estrazione a sorte, in seduta pubblica, dei nuovi commissari straordinari del gruppo Mercatone Uno e che guideranno la seconda amministrazione straordinaria dell’azienda. I professionisti che sono stati nominati e che quindi prenderanno il posto dei tre dimissionari sono il commercialista pescarese Giuseppe Farchione, l’avvocato romano Luca Gratteri e il revisore contabile lecchese Antonio Cattaneo. La triade è stata estratta nella sera del 17 giugno a sorte al Parlamentino del Mise tra 13 nomi selezionati in mezzo a 240 curricula arrivati in via Molise. Si attende ora che il ministero dello Sviluppo economico attivi quanto prima gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. La comunicazione rappresenta un passo importante per sbloccare la situazione di impasse, senza precedenti, in cui si trova lo storico gruppo di arredo casa con i suoi 55 negozi a marchio e oltre 1.800 dipendenti in organico, chiuso lo scorso 24 maggio per il fallimento della nuova proprietà (Shernon Holding), che lo aveva rilevato neppure nove mesi prima dalla precedente gestione commissariale.

L’attivazione della cassa integrazione

La riattivazione della cassa integrazione è il primo atto atteso dai nuovi commissari, che hanno preso il testimone da Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, dopo le dimissioni annunciate da questo ultimi lo scorso martedì. L’amministrazione straordinaria dell’ex colosso di Imola è stata aperta nell’aprile 2015, sotto il peso di mezzo miliardo di debiti, e si era chiusa nell’agosto 2018 con la vendita, a trattativa privata e con riserva, di 55 negozi alla Shernon Holding di Valdero Rigoni e di altri 13 negozi al gruppo abruzzese Cosmo (insegna Globo): un’operazione che ha portato in cassa appena 30 milioni a fronte dei 280 milioni stimati a inizio procedura. Toccherà ai nuovi commissari trovare uno o più acquirenti credibili per il marchio di Imola, incessantemente in perdita dal 2012. Sul patron di Shernon, Rigoni, il Tribunale di Milano ha aperto un’indagine per bancarotta fraudolenta a causa dei 95 milioni di euro di perdita creata in nove mesi. Intanto se per i dipendenti era arrivato in soccorso, venerdì scorso, l’Inps con una circolare operativa per la copertura immediata, attraverso il fondo di garanzia, dei loro Tfr al fine di garantire liquidità dopo oltre tre settimane senza stipendio e senza ammortizzatori sociali, per gli oltre 500 fornitori di Mercatone Uno è fresca la notizia che le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato l’emendamento al Dl Crescita che allarga anche a loro la platea dei beneficiari del Fondo per le “vittime dei mancati pagamenti” (fondo Serenella).

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