"Notes on frailty": la danza diventa espressione della femminilità

In prima nazionale, in scena al Teatro Remondini di Bassano del Grappa il 18 luglio alle 21.20, Notes on Frailty, della compagnia norvegese Ingun Bjørnsgaard Prosjekt. Una coreografia eterea sulle complessità della figura femminile.

"Notes on frailty": la danza diventa espressione della femminilità
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"Notes on frailty": la danza diventa espressione della femminilità

Ancora una prima nazionale assoluta, il 18 luglio alle 21.20 al Teatro Remondini di Bassano, in questa settimana di apertura del cartellone di danza di Operaestate Festival: Notes on Frailty, una coreografia della norvegese Ingun Bjørnsgaard, portata in scena dalla sua compagnia Ingun Bjørnsgaard Prosjekt. Un evento inserito nel ricco cartellone di Operaestate, la lunga rassegna estiva promossa dalla Città di Bassano del Grappa.

In un’intrigante composizione di musica dal vivo e movimento, Notes on Frailty indaga il complesso tema della femminilità, muovendosi sul sottile filo che divide l’inatteso dalle abitudini, bellezza e fallimento. Quattro danzatrici in scena interpretano donne che condividono conflitti e frizioni interiori, ma anche un intenso desiderio di superare la solitudine; si ingarbugliano così l’una nella storia dell’altra, per poi liberarsi in potenti assoli. Tra competizioni che ricordano lo stile di Pina Bausch, e momenti divertenti e crudeli, le quattro danzatrici abitano una coreografia stupefacente, che ha il suo punto di svolta nella commuovente canzone interpretata da una delle danzatrici, cui si unisce poi una seconda, barcollando sui tacchi alti…
Attraverso un linguaggio astratto e un approccio che fonde danza classica e moderna, la coreografa Ingun Bjørnsgaard esplora i concetti di “fragilità” e “bellezza”, celati sotto un velo estetico di movimenti sorprendentemente eleganti e precisi.
La danza recupera un’iconografia Anni ’50, combinata con le sfide che un corpo femminile affronta quotidianamente, e con riferimenti a Il secondo sesso della filosofa e scrittrice francese Simone de Beauvoir, che supera il dualismo tra biologia e cultura. Accanto a loro, in scena, il compositore Christian Wallumrød suona live musica elettronica e acustica, sottolineando così la sottile relazione tra danza e musica.
Proprio questo miscuglio di stili, insieme alla presenza apparentemente neutrale del compositore, fanno in modo che ciascun movimento non diventi un banale cliché, ma una fonte di domande che portino lo spettatore ad analizzare il proprio sguardo sulle interpreti e sul femminile in generale.
Una serie di temi che potrebbero sembrare a una banale rivendicazione di un femminismo fin troppo “pop”, ma proprio il linguaggio astratto, l’approccio riflessivo e le contaminazioni di stile aprono la coreografia a una varietà infinita di interpretazioni, allontanandosi da un dibattito che rischia di finire tra due estremi inconciliabili, e che esplora piuttosto le possibilità di ciascun singolo individuo, attraverso una drammaturgia chiara benché non narrativa.

Definita dalla critica internazionale “una pietra miliare della compagnia”, Notes on Frailty ha conquistato pubblico ed esperti per “la precisione e la finezza del movimento delle interpreti”, ma anche per essere una “performance spiritosa, piena di conflitti e complessità… Apparentemente sconvolgente, dimostra in realtà come la coreografa Ingun Bjørnsgaard, nonostante il suo nome sia ormai consolidato e importante nel panorama della danza, sia ancora interessata in domande senza risposta, più che nelle soluzioni più ovvie”.

Fondata a Oslo nel 1992, la compagnia Ingun Bjørnsgaard Prosjekt ha conosciuto subito una grande attenzione internazionale, contribuendo a portare l’attenzione sugli artisti e la danza norvegesi, attraverso lo sviluppo di un linguaggio coreografico del tutto personale, e di creazioni che nascono in stretta collaborazione con i danzatori della compagnia. Le loro abilità tecniche, le loro competenze e la creatività sono fondamentali nello sviluppo della coreografia e drammaturgia dei lavori, e hanno portato a una vera apertura all’inaspettato, al contemporaneo, allo stravagante.

Una performance delicata e toccante per la celebre compagnia norvegese, che coniuga il raffinato virtuosismo dei corpi femminili e le note coinvolgenti della nuova musica elettronica.

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