Soccorritori di Vicenza presenti a salvare gli escursionisti della grotta Bus del Diaol

Sul posto è arrivata la VI delegazione speleologica del Veneto e Trentino Alto Adige, con le Stazioni di Trento, Bolzano, Verona, Vicenza e Veneto orientale, per un totale di 43 soccorritori, la Stazione di Riva del Garda e di Rovereto del Soccorso Alpino Trentino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.

Soccorritori di Vicenza presenti a salvare gli escursionisti della grotta Bus del Diaol
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Soccorritori di Vicenza presenti a salvare gli escursionisti della grotta Bus del Diaol

Verso le 9 di questa mattina, lunedì 4 novembre, i cinque escursionisti residenti in provincia di Bolzano, bloccati da dentro la grotta Bus del Diaol (Arco), sono stati accompagnati fuori dalla grotta, provati ma illesi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 era arrivata verso le 19.40 di ieri quando uno dei familiari ha lanciato l’allarme per il mancato rientro del gruppo.

Immediata l’organizzazione delle operazioni di soccorso. Sul posto è arrivata la VI delegazione speleologica del Veneto e Trentino Alto Adige, con le Stazioni di Trento, Bolzano, Verona, Vicenza e Veneto orientale, per un totale di 43 soccorritori, la Stazione di Riva del Garda e di Rovereto del Soccorso Alpino Trentino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.

L'episodio

La grotta Bus del Diaol si sviluppa in orizzontale ed è caratterizzata dalla presenza di sifoni di sabbia. A bloccare i cinque escursionisti è stato il secondo sifone, che si è chiuso dietro di loro riempiendosi di sabbia e acqua. Una situazione difficile e resa ancora più complicata dalla presenza di due cascate di acqua che continuavano ad alimentare il sifone.

Il soccorso

Come è stato comunicato dal Soccorso Alpino Trentino, una volta compresa la situazione e stabilito un collegamento telefonico si è provveduto a portare sul posto due pompe a immersione alimentate da un gruppo elettrogeno esterno per svuotare il sifone dall’acqua. Contemporaneamente i soccorritori con dei teli e un sistema di tubi hanno deviato l’acqua delle due cascate per evitare che il sifone continuasse a riempirsi.

Verso le 6 della mattinata di lunedì 4 novembre, il sifone è stato svuotato dall’acqua e si è cominciato a scavare per togliere il deposito di sabbia che ostruiva il passaggio, fino ad arrivare nel luogo dove erano rimasti bloccati gli escursionisti. Dopo essere stati rifocillati, riscaldati e dopo una valutazione delle loro condizioni sanitarie da parte dei medici del Soccorso Alpino e Speleologico, i malcapitati sono stati accompagnati in sicurezza fuori dalla grotta e fino al campo base dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico.

Hanno collaborato alle operazioni di soccorso anche l’associazione Nu.Vol.A per dare supporto ai soccorritori impegnati per tutta la notte.

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