Il lieto fine della tragedia: Thiago torna a casa

L’avvocato: «E’ stata una grande emozione poterlo vedere in casa, tornare nella sua cameretta attorniato dai parenti e dagli amici».

Il lieto fine della tragedia: Thiago torna a casa
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Il lieto fine della tragedia: Thiago torna a casa

«Il piccolo Thiago sta bene, è tornato a casa circondato dall’affetto dei suoi genitori e ha subito cercato la sua cameretta».

E’ emozionato l’avvocato Giuseppe Padovan, nel raccontare le ultimissime novità legate al bimbo che era stato travolto da un camion a Marostica la scorsa primavera. Per il piccolo le condizioni sembravano essere disperate e si era temuto il peggio, ma fortunatamente fra le equipe mediche altamente specializzate, l’affetto delle persone e la mano del Cielo hanno permesso al piccolo di non riportare danni cerebrali e, soprattutto, di tornare a camminare grazie alla protesi.

Avvocato, in questi mesi lei è sempre stato il tramite fra la famiglia e il «mondo esterno». Chissà che gioia veder Thiago tornare a casa...

«E’ stata una grande emozione anche per me, figuriamoci per i genitori. Poterlo vedere in casa, tornare nella sua cameretta, attorniato dai parenti e dagli amici... emozione indescrivibile».

La famiglia è sempre stata fiduciosa...

«Sì, non hanno mai smesso di credere che il piccolo ce l’avrebbe fatta, neppure nei momenti più bui in cui tutto sembrava volgere al peggio. Loro hanno sempre lottato, proprio come il bimbo che ha dimostrato una grandissima forza; un piccolo leone».

Si può dire che il bimbo sia fuori pericolo?

«I medici non hanno ancora sciolto definitivamente la prognosi, però sembra che non ci siano danni neurologici e questo è davvero molto importante. Thiago sta prendendo confidenza con grande dimestichezza con la protesi e sta riprendendo pian piano a camminare».

Non si tratta di una dimissione a tutti gli effetti.

«Non ancora, ma chiaramente si spera che i tempi trascorsi a casa siano sempre superiori rispetto a quelli trascorsi in ospedale. Si dovrà proseguire con la riabilitazione a Conegliano e poi a Bologna per l’innesto della protesi. Il bimbo cresce per cui occorrerà adeguare l’arto allo sviluppo del bambino».

La famiglia ha sentito il grande affetto che si è subito creato attorno a loro?

«Moltissimo. Sono stati mesi concitati, ma hanno sempre sentito l’affetto e l’appoggio delle persone. Ora che sono un po’ più “tranquilli” vogliono ringraziare i medici, gli infermieri e tutte le persone che hanno rimostrato affetto e vicinanza. Non dimenticheranno mai tutto quello che è stato fatto per loro, soprattutto umanamente».

Per quanto riguarda la vicenda giudiziaria invece qual è la situazione?

«Il 22 ottobre Pietro Dal Santo sarà davanti al giudice di Vicenza e dovrà rispondere di guida in stato di ebbrezza e lesioni personali gravissime».

L’investitore, Dal Santo appunto, ha scritto una lettera alla famiglia di Thiago per chiedere scusa.

«Sì, nella lettera chiede perdono per quanto accaduto e si dice profondamente dispiaciuto. Per la famiglia la priorità assoluta resta la salute del bambino (non dimentichiamo che anche la mamma aveva subito delle fratture agli arti inferiori, ndA). Ora non resta che lasciare la parola alla giustizia».

L’imputato sarà davanti al giudice il prossimo 22 ottobre e sarà difeso dall’avvocato Luca Milano il quale non esclude la possibilità di chiedere il rito abbreviato in modo da poter chiudere l’iter giudiziario nel più breve tempo possibile.

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