Servono 50mila firme per il riconoscimento della lingua veneta

L’obiettivo: fare in modo che la proposta di legge d’iniziativa popolare arrivi tra le pareti del Parlamento.

Servono 50mila firme per il riconoscimento della lingua veneta
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Servono 50mila firme per il riconoscimento della lingua veneta

Servono 50mila firme per il riconoscimento della lingua veneta. Questo l’obiettivo da raggiungere entro il prossimo 30 settembre, perché la proposta di legge d’iniziativa popolare arrivi in Parlamento. Dallo scorso aprile, quindi, anche a Marostica come in tutti i comuni del Veneto, è possibile recarsi in Municipio per depositare la propria firma a favore dell’iniziativa. Una trentina i cittadini marosticensi che in queste prime battute hanno aderito alla raccolta, partita proprio dal nostro capoluogo di provincia, con un primo illustrissimo sottoscrittore: il professor Christopher J. Moseley, autore per l’Unesco, dell'Atlante mondiale delle lingue.

«Un atto simbolico avvalorato dal fatto che il veneto, per il professor Moseley e per l’Unesco, è già una lingua riconosciuta», spiega a Bassano Week uno dei promotori dell’iniziativa, Bortolino Sartore, imprenditore scledense, già impegnato in politica sul fronte autonomista. «Ma non si tratta di un’iniziativa politica. All’interno del comitato convivono, infatti, persone con ideologie e convinzioni differenti. Obiettivo comune resta invece la questione puramente culturale, legata al riconoscimento della nostra lingua da parte delle istituzioni. L'articolo due della legge 482 del 1999, riconosce l'esistenza di dodici minoranze linguistiche presenti sul territorio italiano. L’elenco comprende le popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate, oltre a quelle che parlano il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo. Ciò che vogliamo ottenere con la nostra proposta di legge popolare, è che anche il veneto sia aggiunto a questo elenco. Ma per farlo, abbiamo appunto bisogno di raccogliere cinquantamila firme nell’arco di sei mesi. Firme che devono essere autenticate e presentate poi in Camera o Senato, insieme ai certificati elettorali dei cittadini e al progetto di legge vero e proprio».

Un percorso lungo e articolato che richiede impegno, tanto lavoro e la collaborazione di tutti.

«Abbiamo promotori dell’iniziativa praticamente in tutti i comuni del Veneto e non solo. I moduli di raccolta delle firme, infatti, sono arrivati anche in Sardegna, a Varese e nel bresciano, e presto arriveranno anche in altri comuni d’Italia. In questi giorni, inoltre, ci riuniremo tutti a Vicenza in assemblea. “Obiettivo 50 mila” è il nome di questo evento, che ci permetterà di fare il punto e di pianificare le prossime iniziative di promozione. Oltre ai membri del comitato e ai tanti cittadini che in questi mesi si sono interessati al progetto, contiamo di invitare anche sindaci, assessori e consiglieri comunali, perché ci aiutino a organizzare una sorta di “giornata della lingua veneta”.  Un evento di piazza con tanto di gazebo per la raccolta delle firme, alla presenza di una figura istituzionale che le convalidi».

«Il riconoscimento dell’identità, della cultura e quindi anche della lingua veneta, è una priorità per noi», ha dichiarato in merito il sindaco di Marostica Matteo Mozzo. «Per questo contiamo di appoggiare il comitato e sostenerne attivamente le iniziative».

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