Mensa di San Giacomo: Sfornati 75mila pasti in tre anni

Partito come progetto «trasforma lo spreco in risorsa», ha l’obiettivo di recuperare cibo da vari fornitori come supermercati, mense scolastiche, gastronomie e ristoranti.

Mensa di San Giacomo: Sfornati 75mila pasti in tre anni
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Mensa di San Giacomo: Sfornati 75mila pasti in tre anni

Con soli tre anni di attività, la Mensa di Solidarietà di Romano d’Ezzelino, con sede al centro parrocchiale Don Bosco di San Giacomo, ha raggiunto la quota di oltre 75mila pasti. Partito come progetto «trasforma lo spreco in risorsa», in collaborazione con la parrocchia di San Giacomo, il gruppo «NOI» e la Caritas, la mensa ha sempre avuto come obiettivo quello di recuperare cibo da vari fornitori come supermercati, mense scolastiche, gastronomie e ristoranti. Questo cibo, non più vendibile per varie motivazioni come ravvicinata scadenza, confezioni rovinate o uso immediato perché deperibile, viene messo a disposizione per le persone in difficoltà. Un servizio sempre attivo. Allo stesso tempo, questo progetto risulta complicato a livello di gestione, visto che il cibo ritirato deve essere utilizzato immediatamente. Fortunatamente, grazie alla cucina del centro parrocchiale di San Giacomo, trasformata in mensa quotidiana, le difficoltà diminuiscono. Parliamo di un gruppo di 50 volontari, formati attraverso dei corsi di HACCP. Con circa 80 pasti giornalieri serviti, i volontari riescono a dare una mano alla comunità, ritirando del cibo dai fornitori, per poi portarlo con dei contenitori termici in cucina, dove viene preparata la distribuzione. Non si tratta solamente di offrire dei pasti in questa mensa, ma viene fornito anche un servizio a domicilio. Infatti, ci sono molte persone in difficoltà che non riescono a recarsi alla mensa, o semplicemente preferiscono mangiare a casa propria. Così, è stato organizzato pure un servizio giornaliero di domicilio o di ordine da asporto, così anche altre persone, in particolare anziani o persone sole, possono godere di quest’opportunità. Con tutto questo lavoro, il progetto della Mensa di Solidarietà è riuscito a raccogliere oltre le 25 tonnellate di cibo che sarebbero state buttate via. In più, grazie al progetto degli orti sociali sponsorizzato dall’Amministrazione comunale, i volontari hanno a disposizione circa 450 mq di terreno da coltivare, con l’intento di permettere a gente disoccupata di lavorare la terra. Parla di questo successo l’assessore per il Sociale, Lorenzo Zen.

«Vorrei ringraziare gli amici Marino Kuhar, presidente dell’Associazione “Mensa della Solidarietà”, don Moreno Nalesso, parroco di San Giacomo eRenzo Zarpellon, presidente della Caritas. Questo è un servizio socio-assistenziale assai importante, in quanto dividere il pane è un grande segnale per la comunità, che la fa diventare più aperta e solidale».

Le persone in difficoltà nel Comune sono un numero rilevante. Quali sono le proposte che avete portato avanti per aiutare queste famiglie?

«Da quando ci siamo insediati come Amministrazione, abbiamo voluto operare attraverso quattro iniziative principali: prima è stata la convenzione con la Caritas, constatato i vari e qualificati servizi che a favore della comunità, in particolar modo per le persone in difficoltà, integrando servizi e garantendo effetti positivi come il Centro di Ascolto delle Povertà e delle risorse, lo sportello avvocati di strada come consulenza legale gratuita, il servizio di gira abito, e molti altri, tra cui anche la Mensa di Solidarietà; seconda iniziativa è stata la richiesta di adesione con il comune di Bassano al fondo di solidarietà destinato alla gestione della Casa “San Francesco”; terza la revisione della convenzione con la congregazione religiosa “Fate bene fratelli” di Ca’ Cornaro per mandare persone bisognose presso la casa di riposo locale; quarta e ultima è stato il tavolo di lavoro sulle nuove e vecchie povertà, al quale la Mensa e la Caritas fanno parte. Ci tengo a ringraziare i volontari. Siete un’eccellenza del volontariato di Romano».

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