Etra: 10mila tonnellate di inquinanti organici che non finiscono nelle acque

Questo grazie al sistema di depurazione di Etra.

Etra: 10mila tonnellate di inquinanti organici che non finiscono nelle acque
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Etra: 10mila tonnellate di inquinanti organici che non finiscono nelle acque

“Nel solo 2018 il sistema di depurazione di Etra ha permesso di evitare l’immissione nei corpi idrici locali e quindi nel Mediterraneo almeno 10 mila tonnellate di Carico Inquinante Organico, 1.200 tonnellate di azoto e 175 tonnellate di fosforo. Un risultato importante per l’equilibro ecologico delle nostre acque, ottenuto grazie a importanti investimenti, milioni di euro, che hanno permesso il mantenimento dell’efficienza del sistema oltre che l’aumento della copertura dell’utenza della rete fognaria, e interventi di potenziamento e migliorie ai depuratori”.

Lo precisa il Presidente di Etra Andrea Levorato, nei giorni in cui Legambiente presenta i risultati del tour di Goletta verde, che, per il Veneto, disegnano una "situazione nel complesso positiva, ma ci sono ancora problemi non risolti sul fronte della depurazione con la foce del fiume Adige che risulta inquinata". In particolare, rileva Legambiente, i reati da mare inquinato per scarichi inquinanti e mala depurazione nel Veneto nel 2018 sono stati 238, con 269 denunce e 89 sequestri.

“Anno in cui Etra ha effettuato dei lavori di ampliamento della rete fognaria gestita – continua Levorato – che ci hanno permesso di aumentare di circa 40 km l’estensione totale, portata a un ammontare complessivo di 2.584 km. Una rete capillare che permette di garantire che le acque reflue urbane siano raccolte e sottoposte a trattamento appropriato, in base a precisi criteri, per assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente, evitando rischi sanitari per la salute dei cittadini. Una rete che convoglia i reflui nei nostri depuratori, su cui investiamo continuamente, per ampliarne le portate e migliorarne la resa”.

Nel corso del 2018 sono stati completati i lavori di ampliamento dell’impianto di depurazione di Camposampiero, portato da 35 mila a 70 mila abitanti equivalenti e sono in corso a Cittadella (da 60 a 75 mila); adeguati gli impianti di depurazione di Montegrotto Terme, e Rovolon; ottimizzata l’attività del depuratore di Bassano del Grappa e ultimato il primo stralcio dell’ampliamento dell’impianto di trattamento di Selvazzano Dentro, per un investimento complessivo di oltre 35 milioni di euro. Di prossimo avvio i cantieri per l’ampliamento del depuratore di cervarese S.Croce e di Mestrino, mentre sono in progettazione i lavori per il potenziamento di Gazzo, e Limena, che accoglierà i reflui di Villafranca Padovana, dove il depuratore sarà dismesso.

“Nell’ambito della gestione dell’intero sistema idrico integrato – conclude Levorato - Etra persegue il duplice obiettivo di costruire un sistema infrastrutturale resiliente e al contempo innovativo. Per la realizzazione degli interventi, infatti, vengono introdotte le migliori tecnologie disponibili, sia per raggiungere la maggiore sostenibilità ambientale possibile, sia per collocare Etra tra i soggetti attuatori di ‘best practices’ nel contesto territoriale regionale”.

Per la progettazione e la realizzazione dei serbatoi del sistema acquedottistico, ad esempio, è stato utilizzato il criterio di resilienza, intesa come capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, utilizzando materiali progettati per avere una durata di 100 anni, pur rispondendo a eventuali sollecitazioni sismiche di medio-alta intensità. In ottica futura si prevede l’innovazione degli impianti di depurazione con l’inserimento di un reattore a membrana (MBR), come nel caso di Cittadella, che permetterà di accrescere il rendimento depurativo rispetto alle tradizionali vasche biologiche

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