Bosco le Prese, inaugurata l’area di ricarica della falda

Sette ettari di terreno per far fronte ai periodi di piena, per la fitodepurazione dell’acqua e per valorizzare l’ambiente.

Bosco le Prese, inaugurata l’area di ricarica della falda
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Bosco le Prese, inaugurata l’area di ricarica della falda

E’ stata inaugurata domenica 13 ottobre, in una giornata dedicata allo sport e all’ambiente, l'Afi, Area forestale d'infiltrazione, creata dal Comune di Rosà e dal Consorzio di Bonifica Brenta. Occasione per l’inaugurazione è stata la manifestazione «Pedalando per le Terre del Brenta», giunta alla tredicesima edizione e promossa da Coldiretti. L'area forestale di infiltrazione, di circa 7 ettari, è irrigata tramite il boschetto Campagnaro derivato dalla Roggia Michiela con una dotazione idrica di circa 150 litri al secondo. L'intervento è stato realizzato con fondi europei per un importo di 237.000 euro, grazie al finanziamento del Ministero dell'Ambiente, e ha creato all’interno dell’area boscata, una serie di trincee drenanti per l’immssione di acqua nelle stagioni di abbondanza, utili sia per la mitigazione di rischio idraulico che per attuare un processo di ricarica artificiale delle falde durante il periodo extra irriguo. I principali obiettivi dell’intervento, che riveste anche una importante valenza ambientale, toccano diversi aspetti: costituire una cassa di espansione in occasione di eventi di piena a favore del territorio circostante; incrementare la disponibilità idrica della falda; attuare la fitodepurazione dell’acqua in entrata nell’area boscata; valorizzare un’area boscata per la riduzione della CO2 in atmosfera; aumentare le biodiversità presenti nell’area; aumentare la possibilità di fruizione e sensibilizzazione della popolazione sui temi ambientali. Al taglio del nastro erano presenti le amministrazioni di Rosà e di Tezze e quelle dei territori limitrofi, l'assessore regionale Manuela Lanzarin e, per il Consorzio di Bonifica Brenta il Presidente Enzo Sonza e il direttore Umberto Niceforo. Un'opera utile anche ai comuni limitrofi, come ha specificato il sindaco di Rosà Paolo Bordignon, a cui, secondo i progetti, seguirà un'altra più a nord e che porta con sè una bella ambizione educativa: quella di trasformare l'area in una zona didattica coinvolgendo anche le scuole. L’intervento si inserisce in un piano di importanti lavori che si stanno concretizzando nel territorio comunale grazie all’accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione stipulato il 23 dicembre 2010 e poi aggiornato a fine 2011 e riguardante un piano di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nel Veneto. Diversi, in questo contesto, i lavori individuati nel territorio del Comune di Rosà: la sistemazione della Roggia Segafredo a nord di via San Bonaventura per un tratto di circa 350 metri; l’installazione di uno sgrigliatore automatico sulla roggia Civrana a monte del manufatto di attraversamento sotto la Strada Statale 47 Valsugana; il risezionamento della Roggia Munara a nord di via Calvisano per un tratto di circa 130 metri; il risezionamento della Roggia Balbi con realizzazione di difese spondali per un tratto di circa 320 metri; il ripristino delle difese spondali, ristrutturazione dei manufatti e recupero ambientale nel tratto della Roggia Dolfina denominato «Livelloni».

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